Mortal Kombat 11: la lista completa di tutte le STAGE BRUTALITY!

Sorprendete i vostri nemici con queste finisher speciali, non presenti nelle liste mosse standard del gioco e utilizzabili fin da subito.

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L'incredibile ed inedita storia del film Mortal Kombat (1995).

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mercoledì 13 marzo 2019

Il motore grafico di Mortal Kombat 11 è una versione pesantemente modificata di Unreal Engine 3.

Combattenti perfettamente modellati e personalizzabili si danno battaglia in arene stupende e ricche di dettagli: Mortal Kombat 11 è un vero spettacolo per gli occhi.
Uno spettacolo così impressionate da aver tratto in inganno numerosi fan!

Forse anche a causa del comunicato stampa ufficiale diffuso subito dopo l'annuncio di MK11, che parlava chiaramente di "nuovo motore grafico", molti esperti del settore sono stati portati a pensare che la nuova fatica targata NetheRealm Studios fosse stata realizzata utilizzando l'ultima versione del celebre motore grafico UE, ovvero Unreal Engine 4.
Ma non è così!
Mortal Kombat 11 utilizza una versione pesantemente personalizzata di Unreal Engine 3!

A confermarlo è Jon Greenberg, graphics programming lead di NetherRealm Studios:
"Mi rivolgo a tutti quelli che continuano a modificare la pagina Wikipedia di Mortal Kombat 11 scrivendo che il gioco gira su UE4: apprezzo l'intenzione e lo prendo come un complimento,  ma MK11 è stato realizzato utilizzando una versione personalizzata di UE3. Eh sì, la versione NetherRealm Studios di UE3 è molto diversa rispetto a quella creata da Epic".
Quindi, in controtendenza rispetto agli ultimi capitoli di altre famose serie di picchiaduro (per esempio Tekken 7, Soul Calibur VI e Street Fighter V), Mortal Kombat 11 non sfrutterà Unreal Engine 4.
Curiosamente lo stesso Greenberg ci conferma che è la nuova versione mobile di Mortal Kombat ad essere stata effettivamente sviluppata in Unreal Engine 4, motivo per il quale il logo del motore grafico è apparso in alcuni trailer del gioco, creando ancora più confusione tra gli appassionati.

Ma perchè NetherRealm Studios ha fatto questa scelta?

Dovete sapere che il primo utilizzo di Unreal Engine 3 da parte di Ed Boon e soci, risale al lontano 2008UE3 era, infatti, il motore grafico usato per la realizzazione di MK vs DC Universe.
Baraka contro Joker, MK vs DC Universe (2008).
Da allora NetherRealm ha continuato a modificare e aggiornare U3 nel corso degli anni.
Il risultato di oltre un decennio di modifiche è un codice così radicalmente personalizzato da poter essere considerato, a tutti gli effetti, un "nuovo motore grafico" rispetto all'originale.
Jan Greenberg ci spiega come la scelta di non passare a Unreal Engine 4 ma di continuare a sfruttare ed evolvere il precedente engine, abbia permesso allo staff di non perdere tempo e di partire immediatamente con lo sviluppo MK11, subito dopo il lancio di Injustice 2.
Conoscendo le potenzialità del loro engine moddatoNetherRealm Studios ha preferito non gettare al vento un decennio di esperienza.
Un bagaglio di competenze tale da aver reso i programmatori NetherRealm Studios dei veri e propri maghi di Unreal Engine 3: la sbalorditiva estetica di Mortal Kombat 11 ha impressionato molti addetti ai lavori che non credevano fosse possibile ottenere un risultato del genere, basandosi su un motore grafico nato nel lontano 2004 (15 anni fa).

Non possiamo che essere impressionati dal lavoro svolto dai ragazzi di NetherRealm Studios.

Fonti:

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Daniel "Naka" Maschietto
Fondatore, amministratore, webmaster, caporedattore, moderatore.
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Classe 1980, è cresciuto nelle sale giochi, in mezzo ai cabinati. 
Affascinato dai ninja e appassionato di picchiaduro fin dalla più tenera età, non poteva che innamorarsi all'istante della saga di Mortal Kombat.
Nel corso degli anni ha partecipato ad alcuni tornei, da Tekken 3 fino a Street Fighter 4  (passando per Dead or Alive, BlazBlue ed altri ancora).
Adora la competizione sebbene inizialmente ad attirarlo siano stati i personaggi dei picchiaduro, il loro design e la loro storia.
Specializzato in informatica, è sempre attento e interessato agli aspetti più tecnici dei beat'em up. 
Nel 2008 ha fondato Mortal Kombat Addicted per condividere anche con gli altri la passione per il suo primo amore: la mitica saga di Mortal Kombat. .

giovedì 10 gennaio 2013

La fossa.

La fossa in Mortal Kombat (1992).
The Pit (la fossa) è un'arena che ha fatto il suo debutto nel primo capitolo della saga di Mortal Kombat, datato 1992.

La fossa si trova sull'isola/fortezza di Shang Tsung; i combattenti si affrontano su un ponte di pietra sospeso sopra un vero e proprio mare di acuminate punte d'acciaio, in grado di uccidere all'istante chiunque sia così sfortunato da precipitare verso il fondo della fossa (Pit Bottom).
Shang Tsung, apparentemente preoccupato dal fatto che qualcuno possa, in qualche modo, sopravvivere alla caduta, ha dato compito alla sua fedele guardia del corpo, Reptile, di assicurarsi che nessuno possa lasciare il fondo della fossa con le proprie gambe.
Qui fa il suo esordio la Stage Fatality: il vincitore dell'incontro può eseguire una Fatality semplicemente colpendo l'avversario con un montante (↓ + LP o ↓ + HP), scagliandolo così oltre il ponte.
Si tratta dell'unico caso, tra tutte le arene della saga di MK, in cui non è richiesta una combinazione specifica di movimenti per eseguire una Stage Fatality.

The Pit (la fossa) ritorna in Mortal Kombat Trilogy (1996) con delle piccole novità cosmetiche: nella versione per Nintendo 64 è presente uno splendido cielo stellato, mentre in tutte le altre versioni, non sono più presenti le classiche nuvole in movimento, ma il cielo è stato sostituito da quello presente nella fossa II (the Pit II) di Mortal Kombat 2 (1993).

La fossa in MK: Deception (2004).
The Pit (la fossa) è presente anche in Mortal Kombat: Deception (2004), dove avviene un grande
cambiamento: invece di combattere su un ponte sospeso, i guerrieri si affrontano su una grande superficie dalla forma quadrata (sempre sorretta da imponenti colonne dotate di letali punte acuminate d'acciaio). Sullo sfondo si può comunque notare la presenza del ponte in pietra originale e di una luna, particolarmente brillante.
Ogni tanto è possibile notare qualche strana silhouette mentre attraversa l'astro celeste, chiaro omaggio a Mortal Kombat (1992)

La fossa compare anche in Mortal Kombat: Shaolin Monks (2004).
Durante la prima parte del gioco, che è molto simile all'originale Mortal Kombat (1992), il giocatore combattere sul ponte della fossa (the Pit) e può addirittura finire sul fondo della fossa (Pit Bottom) senza morire (ma subendo dei danni se si toccano accidentalmente le punte d'acciaio).

The Pit (la fossa) ritorna in Mortal Kombat 9 (2011), ma il suo nuovo design è il frutto di una fusione tra l'originale del 1992 e  the Pit II di Mortal Kombat 2 (1993).
Infatti si possono notare le lanterne che illuminano il ponte e, soprattutto un secondo ponte parallelo dove si sta svolgendo un combattimento. [Fonte: MK Wiki]
La fossa (the Pit) in Mortal Kombat 9 (2011).
In tutte le varianti della prima fossa (the Pit) è possibile eseguire una Stage Fatality.

mercoledì 9 gennaio 2013

Il fondo della fossa.

Il fondo della fossa in Mortal Kombat (1992).
Pit Bottom (il fondo della fossa) è il basamento della fossa (the Pit) e fa il suo debutto nel primo capitolo della saga di Mortal Kombat, datato 1992.

In Mortal Kombat (1992) era possibile raggiungere il fondo della fossa solo per affrontare Reptile (era quindi obbligatorio soddisfare prima tutti i requisiti necessari).
Nel 1996, con l'avvento di Mortal Kombat Trilogy, diventerà un'arena liberamente selezionabile.
Sul fondo della fossa giacciono 3 corpi appartenenti a guerrieri sconosciuti, 4 teste impalate su degli spuntoni d'acciaio e uno scheletro.
Con tutta probabilità si tratta di guerrieri scelti per far parte del torneo di Mortal Kombat, ma che hanno perso i loro rispettivi combattimenti.
Tuttavia, la presenza dello scheletro, fa supporre che siano presenti i resti anche di combattenti che facevano parte delle edizioni precedenti del torneo.
Le 4 teste mozzate appartengono ai creatori della saga di Mortal Kombat e ai membri dello staff di Midway (possiamo notare Ed Boon, John Tobias e John Vogel).
In questa arena non è possibile eseguire una Stage fatality, in quanto i personaggi si trovano già a dover combattere sul basamento della fossa.
In Mortal Kombat (1992) esiste una schermata segreta di Game Over che viene visualizzata una volta ogni 30 partite; questa mostra inizialmente la fossa (the Pit) e scorre lentamente verso il basso fino ad arrivare al fondo della fossa (Pit Bottom) mostrandoci un'incredibile varietà di cadaveri mutilati, impalati sugli spuntoni d'acciaio che fuoriescono dalle varie colonne di supporto.

Pit Bottom in MK: Shaolin Monks (2004).
Pit Bottom ricompare in Mortal Kombat: Shaolin Monks (2004) dove veniamo a sapere che questa arena è in qualche modo collegata con la tana di Goro (Goro's Lair).
In questo livello, Kung Lao e Liu Kang devono affrontare un gruppo di Oni (i demoni, i cui occhi gialli, sono visibili nella tana di Goro). Anche qui, una delle teste mozzate appartiene ad uno dei creatori della saga di Mortal Kombat (in questo caso Ed Boon).

Il fondo della fossa ritorna anche in Mortal Kombat 9 (2011), dove risulta drasticamente cambiato nell'aspetto.
Le lunghe colonne con gli spuntoni d'acciaio sono ora contorte, tanto da sembrare organiche e sono circondate da molte altre punte d'acciaio.
Ai lati dello schermo sono presenti due gargoyle di pietra; dalle loro bocche spalancate scorre un vero e proprio fiume di sangue.
Se si entra in contatto con questo sangue, durante il combattimento, esso sporcherà i vestiti e la pelle del nostro combattente (Skarlet dovrebbe apprezzarlo, considerando che è composta di sangue e che è anche in grado di assorbirlo).
Il fondo della fossa in Mortal Kombat 9 (2011).

lunedì 7 gennaio 2013

La stanza del trono di Shang Tsung.

La stanza del trono in Mortal Kombat (1992).
Throne room (ovvero la stanza del trono di Shang Tsung) è un'arena che ha fatto il suo esordio nel primo capitolo della saga di Mortal Kombat, datato 1992.

In questa stanza, situata nell'isola/fortezza dello stregone, è presente Shang Tsung in persona seduto sul suo trono ad osservare gli altri guerrieri affrontarsi nel sanguinoso Mortal Kombat.
Mentre i personaggi si spostano da una parte all'altra dell'arena, possiamo notare Shang Tsung che li segue con lo sguardo, voltando il capo a destra e a sinistra.
Il vincitore del match sarà perfino applaudito dal malvagio stregone.

La stanza del trono in MK: Shaolin Monks.
La stanza del trono di Shang Tsung è presente anche in Mortal Kombat: Shaolin Monks (2004) ed è proprio qui che ha inizio il gioco.
Durante lo sviluppo della trama, Throne room diventa teatro di avvenimenti fondamentali che coinvolgono i principali protagonisti di questo videogame (tra i quali troviamo Shang Tsung, Liu Kang, Kung Lao, Reptile, ecc..)

In Mortal Kombat 9 (2011), la stanza del trono di Shang Tsung ha un'atmosfera molto più tenebrosa rispetto alle sue precedenti versioni, con l'aggiunta di una violenta tempesta che fa da sfondo al combattimento.
Viene utilizzata come arena dove ri-raccontare il finale dell'originale torneo di Mortal Kombat.
Nella modalità "Skalata", Throne room ospita sempre il combattimento contro il primo sub-boss.
La stanza del trono in Mortal Kombat 9 (2011).

domenica 6 gennaio 2013

La tana di Goro.

La tana di Goro in Mortal Kombat (1992).
Goro's Lair (la tana di Goro) ha fatto il suo esordio nel primo capitolo della saga di Mortal Kombat, datato 1992.
Questa tana è il luogo in cui dimora il Grande Campione di Mortal Kombat, Goro, ed è proprio qui che possiamo affrontarlo nella modalità single-player del coin-op originale.

La tana di Goro è presente anche in Mortal Kombat 2 (1993), ma possiamo recarvici solo se siamo riusciti a soddisfare le varie condizioni speciali, richieste per affrontare faccia a faccia Smoke, Jade o Noob Saibot.

E' interessante notare come, in Mortal Kombat 2 (1993) e in Mortal Kombat Trilogy (1996), siano stati rimossi gli inquietanti occhi gialli che osservavano i combattimenti nascosti nelle tenebre.

La tana di Goro in Mortal Kombat 4.
La tana di Goro vista in Mortal Kombat 4 (1997) e Mortal Kombat Gold (1999) non è poi così diversa rispetto all'originale Goro's Lair, se non consideriamo le lunghe punte d'acciaio presenti sul soffitto...
Questa versione della tana di Goro è, a tutti gli effetti, l'unica in tutta la saga di MK a disporre di una Stage Fatality.

In Mortal Kombat: Shaolin Monks (2004) scopriamo che la tana di Goro ricopre un'area discretamente grande, composta da molte stanze e sotterranei in cui dimorano pericolosi Oni.
Nella tana è sempre presente un'enorme statua del principe Goro, alla sua base c'è una porta chiusa da alcune sbarre che rappresenta l'ingresso alla grande sala dove vive lo shokan.

Goro's Lair in MK: Armageddon.
In Mortal Kombat: Armageddon (2006), Goro's Lair diventa per la prima volta un'arena multi-livello.
I giocatori possono ora scagliare i propri avversari sia attraverso il soffitto che attraverso le grate che circondano l'arena.

Questa storica arena non poteva di certo mancare in Mortal Kombat 9 (2011). Questa volta il principe shokan siede sul suo trono privato e osserva i combattimenti tra i guerrieri che partecipano a Mortal Kombat. Chi sarà in grado di raggiungere la finalissima lo potrà affrontare di persona e tentare di aggiudicarsi il decimo torneo.
In questa arena i giocatori hanno la possibilità di affrontare Goro oppure Kintaro durante la Skalata.
La tana di Goro in Mortal Kombat 9 (2011).
Goro's lair (la tana di Goro) e Living forest (la foresta vivente) sono le arene più presenti in assoluto nella saga di Mortal Kombat.[Fonte: MK Wiki]

giovedì 3 gennaio 2013

Il cortile di Shang Tsung.

Il cortile in Mortal Kombat (1992).
Si tratta del cortile della famigerata isola/fortezza di Shang Tsung.
Per secoli ha ospitato grandissimi tornei.
Le guardie armate mantengono l'ordine mentre i monaci osservano i più forti guerrieri del mondo affrontarsi nel Mortal Kombat.
Questa arena è nota come "Courtyard" (cortile) oppure come "il cortile di Shang Tsung".

Il cortile fece il suo esordio nel primo capitolo della saga di Mortal Kombat, datato 1992.
Qui, un anziano Shang Tsung siede sul suo trono e osserva dall'alto il mortale torneo.
I monaci sottolineano la conclusione di ogni scontro con un sonoro applauso.

La stessa arena compare anche in Mortal Kombat Trilogy (1996), dove possiamo notare che sul trono non siede più l'anziano stregone, ma Shao Kahn.
Chi ama i dettagli avrà sicuramente osservato che lo scettro stretto dall'imperatore di Outworld, non è lo stesso che impugna sia nell'arena di Shao Kahn (Shao Kahn's Arena) di Mortal Kombat 2 (1993) che nella caverna di Shao Kahn (Shao Kahn's Kave) di Ultimate Mortal Kombat 3 (1995).
Un'altra stranezza è il fatto che i monaci non applaudono più alla fine di un combattimento!

Il cortile in MK: Deception (2004).
Una versione differente del cortile è presente anche in Mortal Kombat: Deception (2004).
Qui i combattenti si affrontano su una semplice piattaforma sopraelevata ed i monaci sono sistemati su delle piccole tribune laterali. Shang Tsung è ancora seduto sul suo trono da dove assiste agli scontri.

Un'arena MOLTO simile al cortile si può vedere anche nel film di Mortal Kombat (1995).
E' visibile sia durante il combattimento tra Liu Kang e il monaco guerriero, sia in quello tra Sonya Blade e Kano

In Mortal Kombat 9 (2011) è presente sia una versione diurna che una notturna del cortile di Shang Tsung[Fonte: MK Wiki]
Il cortile di Shang Tsung in Mortal Kombat (2011).

giovedì 31 marzo 2011

Mortal Kombat: Conquest (Serie TV).

Qualche tempo fa sono riuscito a mettere le mani su questo telefilm ispirato, per ambientazione e personaggi, alla saga videoludica Mortal Kombat. Andato in onda tra il 1998 ed il 1999 negli U.S.A. riuscì ad arrivare anche in Italia.
Nel 1999 i primi 2 episodi della serie ("Il Guerriero eterno" parte 1 e parte 2) uscirono nel mercato dell'home video nostrano; vennero uniti e spacciati per un film, dal titolo: "Mortal Kombat - Il mito".
Nell'estate del 2004  il telefilm fu trasmesso interamente da Italia 1, ma solo a notte tarda (dalle 2.00 alle 3.00).
Non so in quanti lo abbiano visto durante questo passaggio, ma io, per certo, non sono tra quelli.
Ora è venuto il momento di colmare questa "lacuna". Posterò la trama e le mie impressioni episodio per episodio, ma prima vi voglio dare qualche informazione in più: il telefilm è costituito da un'unica stagione, composta a sua volta da 22 episodi dalla durata di 40 minuti per episodio. Gli interpreti principali sono: Paolo Montalban, Daniel Bernhardt, Kristanna Loken, Jeffrey Meek, Sung Hi Lee, Tracy Douglas, Sultan Uddin, Bruce Locke, Chris Casamassa e Adoni Maropis. A presto! :)


GRANDE NOVITA': Mortal Kombat:Conquest è ora disponibile sul canale Youtube di Mortal Kombat Addicted, selezionate l'omonima playlist e buon divertimento!