domenica 26 aprile 2020

Intervista a Jeremy Adams, lo sceneggiatore del film animato Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge.

Quest'anno la saga di Mortal Kombat è tornata a raccontare le proprie origini tramite il primo lungometraggio animato dedicato alla serie, ovvero Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge.

Se siete interessati, il film è attualmente disponibile, con sottotitoli in italiano, su quasi tutti i servizi di streaming del nostro Paese.

Qualche giorno fa il sito di cultura pop CBR ha avuto la possibilità di intervistare Jeremy Adams, lo sceneggiatore di MK Legends: Scorpion's Revenge, che ha parlato del suo rapporto con i picchiaduro e di come ha adattato la storia dal punto di vista dello spettro ninja.

ATTENZIONE: sono presenti piccoli SPOILER sulla trama di Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge.

CBR: Questo film è un adattamento del capitolo originale di Mortal Kombat, che sta arrivando al suo trentesimo anniversario. Che rapporto hai con questo franchise?

Jeremy Adams: Beh, Mortal Kombat ha sempre avuto un posto particolare nella mia vita.
Sono cresciuto negli anni '80 e non avevo una console.
C'era un cabinato di Street Fighter II presso la pizzeria locale e ci giocavo sempre.
Un giorno, improvvisamente, mi trovai davanti il cabinato di Mortal Kombat 1 e mi ricordo di aver detto: "Porca vacca! Che cos'è questa cosa?".
A quei tempi non avevi YouTube o altro e, l'unico modo per imparare le mosse, era scoprirle da solo.
Mi ricordo di aver visto qualcuno fare una Fatality e di aver pensato: non dovrebbero permetterci di giocare a questo gioco!
Ero solo un bambino e mi guardavo sempre alle spalle con il timore che mia madre mi scoprisse.

Mortal Kombat 1 era una grande e strana fusione tra "I 3 dell'operazione Drago" e "Grosso guaio a Chinatown".
Non solo erano presenti questi eccezionali elementi fantastici ma, al mix, avevano aggiunto anche l'elemento horror: tutte cose che adoro.
Ho giocato a MK1 e non ho più smesso.
Ricordo che andai anche a vedere il primo film e ho sempre adorato le arti marziali, quindi Mortal Kombat mi aveva sicuramente colpito.

Adoro parlare di karate, arti marziali, film horror e fantascienza quindi, quando è nato il progetto di un film di animazione dedicato a MK, i produttori hanno pensato subito a me. 
Sam Register, presidente di WB Animation, è stato molto gentile nel darmi l'opportunità di proporre le mie idee. 
Il produttore Rick Morales ed io abbiamo lavorato insieme, discutendo molto sulla storia e su come poterla raccontare da un'angolazione diversa. 
Io sono un padre e anche Rick lo è.
Per questo sappiamo quanto sia grande la paura di perdere il proprio figlio o la propria famiglia. 
Quando ho iniziato ad approfondire la mitologia di MK e a leggere le diverse versioni della storia, sono stato molto attratto dalle vicende di Scorpion. 
La sua storia è quasi una versione super-estrema di Taken ("Io vi torverò"): "hai ucciso la mia famiglia e sto per uscire dall'inferno per vendicarmi!".
Mi sono detto: "ci siamo!".
Abbiamo voluto mostrare il punto di vista di Hanzo e mostrare il viaggio di vendetta di Scorpion. 
Spero di esserci riuscito!
CBR: Sembra evidente che tu non ci sia andato piano con la violenza...

Jeremy Adams: [ride] Mi è venuta in mente una sceneggiatura piuttosto violenta, così violenta che qualcuno mi aveva consigliato di ridimensionare il fattore splatter invece, quando l'ho consegnata a Rick e al regista Ethan Spaulding, l'hanno subito passata ai ragazzi degli storyboard che l'hanno resa molto più violenta.
Ricordo che, la prima volta che mi mostrarono una clip, dissi: "Oh! Cosa sta succedendo?!" [ride]. Stavo urlando!
Ed ero felice perché, Rick ed io, abbiamo sempre voluto fare un film vietato ai minori, qualcosa che facesse urlare la gente: "Oh! Questo è troppo!".
Quindi, realizzare un film del genere con WB Animation (nota per cartoni animati dedicati ai più giovani) è stata una grande soddisfazione per me, soprattutto perchè adoro scrivere soggetti più adulti.

CBR: Una delle cose più belle del film sono gli attacchi X-Ray presi direttamente dai videogiochi. 
Era qualcosa previsto dalla sceneggiatura o qualcosa che il regista e il team di animazione hanno aggiunto in seguito?

Jeremy Adams: Eravamo già intenzionati ad usare Fatality e diverse altre cose prese dai videogiochi.
L'effetto degli attacchi a raggi X, introdotti dai videogiochi più recenti, mi ha ricordato un espediente introdotto nei film giapponesi di Sonny Chiba.
E' stato divertente usarli perchè mi ricordavano i film dei primi anni '70.

Mortal Kombat 1 è sempre stato una strana miscela di film di arti marziali e ora, dopo così tanti anni, è stato bello poter aggiungere qualcosa come i tanti richiami al mondo dei videogiochi.
CBR: In precedenza hai citato Street Fighter II e ora devo chiedertelo: la parte iniziale dedicata a Sonya Blade e l'automobile distrutta sono un riferimento al livello bonus di quel franchise?

Jeremy Adams: [ride] Se lo è, non è qualcosa che ho aggiunto io, ma è opera del team di animazione.
In ogni caso quella è una scena molto bella!
Quando scrivo qualcosa mi immagino la voce di qualcuno e scrivo con quella prospettiva in mente.
Quando ho scritto i dialoghi di Sonya Blade, in particolare, pensavo sempre a Jennifer Carpenter perché ho adorato il suo lavoro in Dexter e ho pensato che fosse perfetta per dare la voce a Sonya Blade.
Quando l'hanno scritturata è stato incredibile per me.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, non so se quel riferimento a Street Fighter II fosse intenzionale o no ma, conoscendo Rick ed Ethan, penso proprio che lo fosse.

CBR: hai lavorato fianco a fianco con il co-creatore del franchise, Ed Boon. 
Come è stata questa esperienza?

Jeremy Adams: E' stata incredibile, perché Ed Boon avrebbe avuto l'autorità per frenare qualsiasi nostra idea.
In fin dei conti è come se fossimo andati a casa sua a giocare con i suoi giocattoli...
Avrebbe potuto dire continuamente: "Non mi piace questo! Non mi piace quello!".
Invece è sempre stato additivo e mai sottrattivo, sempre disposto a pensare fuori dagli schemi e a fare piccole variazioni sulle scene.
Ripeto: non abbiamo mai cercato di creare qualcosa che andasse a sostituire la storia originale del videogame, abbiamo solamente voluto creare una versione alternativa.
Lui lo ha capito subito ed è stato molto di supporto.

Ed Boon è stato come una cheerleader e ha detto di amare la versione della storia raccontata dal film. Ci può essere qualcosa più gratificante di questo?
Lui è il co-creatore di Mortal Kombat!
Questo è tutto quello che vuoi sentirti dire. E' stato incredibile.

CBR: Sei orgoglioso del lavoro svolto e pensi di aver lasciato il segno nella storia del franchise?

Jeremy Adams:  Sono un grande fan dei film d'azione anni '80 e in Scorpion's Revenge ci sono le qualità di quel tipo di cinema.
Penso che ci sia un ritmo davvero elevato che continua per tutto il film.
E' una versione alternativa di una storia che è stata già raccontata più volte in passato e spero che ci abbia permesso di esplorare Scorpion da un diverso punto di vista.
Mi è piaciuto davvero tanto come abbiamo trattato Johnny Cage lasciando il dubbio che fosse un inetto e svelando quanto è forte solamente alla fine del film.
In un certo senso è stato un espediente tipico degli anni '80 e sentire la voce di Joel McHale abbinata a Johnny Cage è stata pura dinamite.
Gli dai una battuta e lui la rende migliore di come l'hai scritta: è straordinario!
Dopo questo film, per quanto mi riguarda, Johnny Cage avrà sempre la voce di Joel McHale.


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Fonti:

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Daniel "Naka" Maschietto
Fondatore, amministratore, webmaster, caporedattore, moderatore.
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Classe 1980, è cresciuto nelle sale giochi, in mezzo ai cabinati. 
Affascinato dai ninja e appassionato di picchiaduro fin dalla più tenera età, non poteva che innamorarsi all'istante della saga di Mortal Kombat.
Nel corso degli anni ha partecipato ad alcuni tornei, da Tekken 3 fino a Street Fighter 4  (passando per Dead or Alive, BlazBlue ed altri ancora).
Adora la competizione sebbene inizialmente ad attirarlo siano stati i personaggi dei picchiaduro, il loro design e la loro storia.
Specializzato in informatica, è sempre attento e interessato agli aspetti più tecnici dei beat'em up. 
Nel 2008 ha fondato Mortal Kombat Addicted per condividere anche con gli altri la passione per il suo primo amore: la mitica saga di Mortal Kombat. .