martedì 9 gennaio 2018

Injustice 2 (2017) - Recensione completa.

Injustice è una delle serie di picchiaduro più recenti e una delle poche ad aver spezzato la maledizione dei videogiochi su licenza, considerati spesso delle mere operazioni commerciali prive di valore, con l'unico scopo di sfruttare marchi noti. 
Nata dalle ceneri dello sperimentale Mortal Kombat vs DC Universe, passato ormai agli archivi come l’ottavo capitolo ufficiale ad incontri della saga di MK (con non poco rammarico da parte dei fan), Injustice si può sbrigativamente definire un "Mortal Kombat con personaggi DC Comics", considerando che le due serie condividono alcune caratteristiche di stile che vanno dal gameplay alla violenza piuttosto marcata nei combattimenti.
Fortunatamente Injustice ha eliminato (quasi del tutto) i precedenti concetti di crossover ambientando le sue vicende nel solo Universo DC, quello dove, a partire dagli anni 40, coesistono Batman, Superman, Flash e le migliaia di icone create dalla suddetta casa editrice.  
Supereroi forse caratterizzati da un'ingenuità di fondo tipica del periodo in cui sono nati, espressa già a partire dai nomi terminanti per la maggior parte in "man" o "woman" e rimasti tutt'ora invariati, ma con indubbio fascino che, fra svecchiamenti periodici e storie d'impatto, è durato fino ad oggi portandoli ad essere figure importanti nell'immaginario collettivo.

In questa recensione, in concomitanza con l'uscita del terzo pack di DLC (vedi Fighter Pack #3), ci occupiamo del secondo capitolo della giovane saga di Injustice, disponibile dal 18 maggio 2017.
Il primo capitolo fu una vera sorpresa ed un ottimo prodotto, arrivato come un fulmine a ciel sereno a 2 anni dall’uscita di MK9
Il gameplay pescava dal violento capostipite ma in maniera molto autonoma, proponendo uno story mode cinematico convincente, molte arene, supereroi e criminali rielaborati tratti dai più recenti albi a fumetti. 
La missione di questo secondo episodio è proprio quella di battere il primo e di annoverarsi fra le saghe di combattimento "che contano", ce l’avrà fatta? Analizziamo.

Premesse e modalità di gioco.


Una volta "lanciato" il gioco si nota che il prodotto punta da subito alla completezza, fornendo ben 28 personaggi e molte modalità fondamentali già su disco, tra cui lo Story Mode, il Simulatore di Combattimento (contenente il classico Arcade mode), gli scontri singoli, la scontata possibilità di giocare in 2 offline, la pratica, il tutorial ed altre di cui parleremo più avanti. 
Questo è un pregio, soprattutto in un periodo nel quale si tende a rilasciare prodotti videoludici incompleti prima del tempo, avvalendosi in seguito di continui aggiornamenti post-lancio per renderli accettabili persino dal punto di vista dei contenuti. 
Insomma, a differenza di alcuni picchiaduro recenti creati da software house storiche del settore, Injustice 2 preferisce fare le cose alla "vecchia maniera" proprio come da tradizione NetherRealm Studios (ex Midway per i nostalgici).

Questo non significa che il gioco sia privo di DLC, anzi... 
Tra corposi aggiornamenti, personaggi extra (ben 9 divisi in 3 Fighter Pack oltre a Darkseid), e skin alternative c'è veramente l'imbarazzo della scelta, ma il prodotto, come già detto, risulta di fatto completo anche senza scaricare null'altro. 

Entrando nel dettaglio ed evitando di soffermarmi, per ora, sulla modalità storia, che merita un paragrafo a sé stante, passo direttamente alla sezione "Multiverso", ovvero il contenitore principale delle modalità single player.
Il multiverso delle sfide!
Nel Multiverso, selezionando uno dei pianeti presenti, è possibile accedere a vari tipi di scontri contro la CPU: le classiche "Skalate Arcade" con l'immancabile boss e filmato finale, le battaglie infinite, la modalità survival (tutte all'interno del già citato Simulatore di combattimento) e anche tante sfide\missioni più complicate a causa dei "modificatori" che producono effetti imprevisti, dal rallentamento del tempo, alla pioggia di fuoco, al poter richiamare un alleato in azione per pochi secondi e così via. 
Idee spesso già viste nelle Torri di Mortal Kombat o nelle Missioni STAR Labs del primo capitolo di Injustice ma rese ora più impegnative, in quanto, oltre ad essere "a tempo" (con scadenza giornaliera o settimanale, anche tenendo la console offline), richiedono anche di soddisfare alcuni requisiti particolari, tipo  il livello minimo del personaggio, crediti da investire, equipaggiamenti specifici, eccetera.
Infatti, una delle novità introdotte è proprio questa: poter potenziare i propri guerrieri!
Combattendo si possono guadagnare punti esperienza ed ottenere crediti sufficienti per aprire le famose Scatole Madri (chi è avvezzo al mondo DC sa bene di cosa parlo), che contengono equipaggiamenti utili per vincere ostiche sfide, le quali, se completate, rilasciano scatole di qualità superiore (Platino o Diamante) che contengono oggetti sempre più rari.
Più il livello del nostro pupillo è alto e più potenti saranno gli accessori che potrà indossare.
Questi oggetti non solo modificano le statistiche d'attacco, difesa o incrementano gli XP e così via, ma ci danno anche il modo di creare costumi alternativi componibili a nostro piacimento, magari ispirati ad alcuni degli outfit già esistenti nei comics.

La schermata di customizzazione.
Portare un personaggio fino al massimo livello (livello 20), garantisce anche 2 nuove mosse speciali (o abilità) equipaggiabili, a volte utili, a volte meno... e qui si arriva al punto debole di tale sistema di sblocco: tutte le altre abilità (sono circa 7 per ogni supereroe) si possono sbloccare casualmente solamente aprendo le scatole madri.
Inizialmente si può avere la sensazione di controllare personaggi con un moveset "mozzato" e, doversi affidare al caso nella speranza di riuscire ad ottenete tutte le loro possibili mosse, può essere frustrante, soprattutto considerando che alcune abilità "segrete" sono migliori rispetto a quelle default.
Può essere altresì frustrante passare ore aprendo casse e ottenendo equipaggiamenti in maniera completamente casuale. 
Forse avrei preferito avere la possibilità di scegliere quale pezzo di equipaggiamento comprare in base al numero di crediti a mia disposizione, cosa fra l'altro già possibile con le skin che vengono acquistate tramite i Cristalli Sorgente, un tipo di valuta ottenibile salendo di livello con il proprio profilo generale.

Per fortuna vengono periodicamente proposte delle sfide Multiverso create ad hoc che permettono di ottenere equipaggiamenti epici garantiti e addirittura set completi, come accaduto di recente con gli oggetti ispirati al film della Justice League
Per partecipare a queste particolari Sfide è, però, necessaria una connessione ad internet.

Restando in tema di online, il suddetto comparto è davvero ottimo e garantisce grande fluidità e solidità durante tali partite, contrastando agevolmente fenomeni di latenza e lag attraverso efficacissimi algoritmi (salvo problemi di connessione).
Da questo punto di vista si sono fatti passi da gigante rispetto ai tempi di MK9
Gli amanti del gaming in rete possono quindi stare tranquilli:
l'aver testato il netcode e le infrastrutture tramite una beta online ben prima del'uscita del gioco, ha permesso di curare tutto nel dettaglio e di offrire la miglior esperienza online vista finora in un titolo targato NetherRealm.
Le modalità di gioco online sono quelle tipiche dei giochi di Ed Boon & soci.
Abbiamo match amichevoli, Re della collina (normale e sopravvivenza, nel secondo caso chi vince non recupera la vita alla fine del combattimento e continua a combattere fino a quando non viene sconfitto) e ranked match, strutturati non più a incontri singoli ma come set da giocare al meglio delle 5 partite, secondo le regole dei principali circuiti professionistici (chi ha detto EVO?) .

Roster ed elementi narrativi.


Due pezzi da novanta si preparano ad affrontare Brainiac.
Alcuni appassionati di picchiaduro non danno molto peso a questi aspetti, ma io non sono assolutamente d'accordo: a mio modo di vedere sono fondamentali, soprattutto se analizziamo un prodotto del team di Ed Boon, lo stesso team che, a partire dal 1992, ha dato vita al più grande universo narrativo mai visto in un gioco di lotta grazie al mitico Mortal Kombat.

Injustice non può essere da meno, non solo perchè è sviluppato da NRS, ma anche perchè si basa su figure fumettistiche con oltre 70 anni di storia alle spalle!
Attraverso Golden Age, Silver Age, Modern Age, Reboot, Rebirth e ogni altro genere di stratagemma sono restate al passo con i tempi, incantando generazioni di lettori senza mai sfociare nel ridicolo.
Con queste premesse è assolutamente necessario che l'elemento narrativo sia più che solido.

L'incipit alla base di Injustice si basa sull'inversione di ruolo dell'eroe per eccellenza, Kal El (aka Superman), diventato una minaccia anche peggiore dei criminali che combatteva. 
Drogato dal Joker, aveva ucciso la moglie Lois credendola Doomsday, per poi uccidere lo stesso Joker una volta compreso l'inganno. 
Scioccato dalla perdita ed ossessionato dalla sicurezza, si è autoproclamato "dittatore mondiale" instaurando un regime tirannico con l'aiuto di alcuni alleati appartenenti alla Justice League.
Il titolo "Injustice" ci ricorda questa metamorfosi: da simboli viventi di giustizia, gli eroi sono diventati per l'uomo comune sinonimo di ingiustizia.
Nel primo capitolo, dopo averne combinate di tutti i colori, il Superman malvagio viene sconfitto dal suo alter-ego dell'universo classico e da Batman, per poi essere imprigionato in una particolare cella che ne azzerava i poteri... ma poteva finire così?
Gorilla Grodd e i suoi "fantastici amici"...
Certo che no! Lo story mode di Injustice 2 è il diretto seguito del primo e dei fumetti prequel che hanno fatto da "collante" tra i due giochi.
Strutturata alla maniera cinematica introdotta da Mortal Kombat vs DC Universe, quindi come una sorta di film inframmezzato da combattimenti, questa modalità vede l'arrivo di una nuova minaccia: l'alieno collezionista Brainiac, intento a rimpicciolire città e abitanti per farne oggetto di studio nella sua astronave-teschio. 
L'arrivo del temibile essere, appoggiato per mero tornaconto dalla società segreta di Gorilla Grodd, farà di nuovo mobilitare Batman per allestire una squadra di "eroi" pronti a combattere.
E qui mi fermo per evitare ulteriori spoiler.

Personalmente ho trovato la trama di fondo non interessante quanto quella del primo capitolo ma, a livello strutturale, la modalità Storia di Injustice 2 si conferma una delle migliori produzioni DC disponibili, soprattutto grazie alla sua estrema fedeltà al canone DC, qualità che i film e le serie TV dedicate ai supereroi non possono assolutamente vantare. 
E' vero che la trama è, a volte, un po' frammentata e che c'è fin troppa azione, ma rappresenta perfettamente ciò che il pubblico dei comics cerca e che, nei lungometraggi e nelle serie TV, puntualmente non trova.
Le origini dei personaggi sono inoltre le stesse dei fumetti canonici, con tanto di rimandi a momenti classici come, per esempio, l'invasione di Krypton da parte di Brainiac...
Non è un caso che la realtà distopica del mondo di Injustice sia di fatto entrata a far parte del multiverso DC ufficiale anche se, chiaramente, la storia di questo universo ha seguito un corso alternativo rispetto alla continuità di riferimento (come accade nella serie Batman: Arkham). 
Inoltre è possibile scovare ulteriori retroscena grazie ai simpatici siparietti pre-round e nei filmati "what if" che mostrano cosa succederebbe a ogni personaggio se riuscisse a sconfiggere Brainiac (sbloccabili completando con successo una "skalata arcade").
Le 5 ore dello Story Mode fanno il loro dovere, permettendoci di prendere confidenza con tanti guerrieri e tenendoci incollati dall'inizio alla fine.
Le vicende sono narrate tramite scene molto spettacolari e, sorprendentemente, forniscono persino un pretesto per rivivere questa avventura grazie ai due finali disponibili. 
La schermata di selezione dei personaggi. Mancano Darkseid e... le TMNT.
Parlando dei personaggi, insostituibile punto di forza di ogni picchiaduro, siamo di fronte a un roster ben fornito: vecchie presenze e nuovi arrivati. 
Tra i graditi ritorni abbiamo tutti i membri della Justice League e qualche villain;
alcuni rimodernati ottimamente, come Harley Quinn, altri in modo opinabile, come Bane, dotato di un costume high-tech che poco ricorda l'originale luchador.
Peggiore la situazione di Joker che ci viene riproposto in versione "belloccio", un po' Leto e un po' Ledgersenza giustificare in nessun modo l'assenza del suo iconico sorriso deforme (ora scomparso del tutto).
Senza rivelare i motivi alla base del ritorno del Joker, passiamo alle nuove entrate che rappresentano  ben più della metà del roster
Abbiamo elementi molto popolari come Poison Ivy, Swamp Thing, Doctor Fate, Deadshot, Supergirl (che si trasforma in Powergirl tramite l'omonima skin), Spaventapasseri o Brainiac, accompagnati da altri un po' più di nicchia come Capitan Cold (Mr. Freeze con l'apposita skin) , Cheetah (Vixen con l'apposita skin), Atrocitus, Gorilla Grodd, Black Canary, Firestorm o Blue Beetle, tutti abbigliati con curatissimi costumi a metà fra il classico e il moderno. 
Volendo essere veramente pignoli possiamo notare come la presenza di alcuni personaggi risulti leggermente forzata, data la loro natura non proprio marziale ma, proprio per questo, ho trovato divertente vederli in azione.
A questo punto non mi dispiacerebbe combattere con Pinguino e l'Enigmista in un eventuale Injustice 3!
Il perfido Dr.Crane, alias Spaventapasseri, avvolto dal suo gas allucinogeno. Di solito non picchia, ma qui sì!




Personalmente, avrei eliminato alcuni dei personaggi già visti nel primo capitolo, in particolare quelli inseriti forzatamente (come il Joker), ma devo dire che il roster base risulta tutto sommato vario e carismatico.
Passando ai 10 personaggi DLC, notiamo subito la presenza di ben 4 combattenti guest:
2 provenienti dal franchise di Mortal Kombat (Raiden e Sub-Zero) e 2 da altri fumetti non DC (Hellboy e le Tartarughe Ninja).
I 6 rimanenti appartengono all'universo DC (DarkseidBlack Manta, Starfire, Cappuccio Rosso, Atomo e Incantatrice) ma non sono certo famosissimi, soprattutto gli ultimi 2, che sospetto siano stati inseriti solamente perchè comparsi, rispettivamente, nella serie TV Legends of Tomorrow e nel film Suicide Squad... 
Se fosse dipeso da me, probabilmente avrei scelto diversamente, magari inserendo Due Facce o Constatine...

Le arene di gioco sono ottimamente curate, legate alla storia e dotate di transizioni come nel primo capitolo.
Combatteremo in location classiche del mondo DC, come le rinnovate versioni della Bat-Caverna, di Metropolis, dell'Arkham Asylum, affiancate ad altre inedite come il Kandaq di Black Adam o la Palude del Massacro (dove trovò la morte lo spietato Cyrus Gold dando origine allo zombie Solomon Grundy nella mitologia DC d'annata), luoghi sicuramente noti a chi è avvezzo ai comics. Peccato che siano numericamente inferiori rispetto al capitolo precedente...

Gameplay.


Un bel pugno in faccia Aquaman e ci si sente subito meglio, parola di Deadshot.
Passiamo adesso al "gioco" vero e proprio: il gameplay.
Non ci sono grandi stravolgimenti rispetto al primo capitolo, né in bene né in male, e questo può essere un pregio per chi si è abituato a un determinato sistema di combattimento, ma anche un difetto che rischia di rendere il gioco meno "fresco". 
Nel corso dei decenni lo studio di  Ed Boon ha spesso stravolto il gameplay della sua saga principale, Mortal Kombat, modificando in toto attacchi base, stringhe e animazioni.
Con Injustice 2 gli sviluppatori sembrano aver scelto una filosofia differente: limare i difetti del precedente capitolo senza cambiare radicalmente le carte in tavola. 
Un po' come accade da sempre in altre serie di picchiaduro (per esempio Tekken o Street Fighter).

Quindi i personaggi già apparsi in Injustice Gods Among Us si comportano in modo simile al passato, con qualche rifinitura e mossa aggiuntiva, mentre quelli nuovi sono effettivamente NUOVI a tutti gli effetti, senza ricicli e dotati di moveset ben studiati.

Il combat system rimane fondato sull'esecuzione di combo predefinite, juggles e proiettili a distanza, ma la serie di Injustice e quindi anche il 2 si discosta dal capostipite Mortal Kombat per diverse peculiarità come la parata (effettuabile indietreggiando e non con l'apposito tasto) o l'uppercut, che è ora un vero e proprio launcher invece di essere un colpo singolo.  
Blue Beetle da del filo da torcere a Wonder Woman.
Il gameplay differisce molto anche da quello "scuola Capcom", fondato su hit-confirm e tempistiche precise, soprattutto nell'esecuzione delle combo.
In Injustice 2 non dobbiamo preoccuparci di azzeccare il frame esatto per aggiungere il colpo successivo alla nostra combo, come nei picchiaduro 2D alla Street Fighter ma, almeno inizialmente, converrà concentrarsi nel ricordare le sequenze base e i tasti esatti delle numerose mosse speciali.
Questo non significa che sia un gameplay semplificato, anzi: concatenare le combo di base in juggles, anche molto complesse, permette di infliggere ingenti danni (damage scaling permettendo) e richiede lo sviluppo di un livello di manualità che non è certo alla portata dei giocatori della domenica o dei buttonmashers.
E' necessario parecchio allenamento e dedizione (provare per credere).

Oltre al ritorno delle cruente "Super" (simili agli attacchi X-Ray nati in MK9) e delle transizioni di livello, è stata revisionata l'interattività nelle arene: ora è finalmente possibile parare gli attacchi che sfruttano gli oggetti interattivi dello sfondo, come già accadeva nel recente Mortal Kombat X
Si va così ad eliminare uno dei più grandi difetti legati al gameplay del primo capitolo di Injustice nel quale, le interazioni ambientali, erano non bloccabili ed infliggevano persino un'esagerata quantità di danni.
Le Super sono tutt'altro che sobrie!
Rispetto al suo predecessore, Injustice 2 complica leggermente l'esecuzione delle juggle in quanto, le meno prevedibili, sono spesso attivabili solamente sfruttando la barra Super
Infatti, sacrificando una tacca della barra, è possibile modificare le caratteristiche di certe mosse speciali rendendole sbalzanti oppure (al prezzo di due tacche) è possibile sfruttare la meccanica del Bounce Cancel che ci fornisce un launcher singolo "linkabile" con una delle combo predefinite.
In termini di puro divertimento, non trovo molto simpatico il fatto di dover dipendere così sovente dalla barra Super per poter piazzare qualche combo come si deve.
Inoltre tale dipendenza può ridurre il numero di combinazioni disponibili al momento, rendendo i combattimenti un po' macchinosi. 

Tuttavia non si tratta necessariamente di un difetto: alcuni giocatori potrebbero apprezzare questa caratteristica che rende i combattimenti più tattici e strettamente legati alla gestione, più o meno strategica, della barra Super.

La barra Super non è utile solo per potenziare attacchi, ma anche per effettuare alcune manovre difensive molto interessanti.
Due di queste tecniche sono completamente nuove: l'utile Roll (capriola evasiva), che permette di schivare o di ridurre prepotentemente le distanze dal nemico (al costo di una tacca), e l'Air Escape (recupero aereo) in grado di liberarci da una juggle (al costo di ben due tacche), entrambe piuttosto efficienti.
E non dimentichiamo dell'iconico Clash System riproposto per la seconda volta e, almeno per me, piuttosto evitabile...
Si tratta di una sequenza ravvicinata che da origine ad una sorta di spareggio dove chi "scommette" più tacche della propria barra Super vince, infliggendo danno all'avversario (o recuperando salute)... 
Questa bizzarra manovra è utilizzabile solo una volta per combattimento ed è disponibile solamente dopo aver perduto la prima barra della salute.

Altro ritorno è il tasto Specialità ovvero un tasto che attiva una peculiarità specifica per ogni personaggio: Bane si potenzia grazie al suo VenomBlack Canary sfoggia il suo urlo sonico, Flash rallenta il tempo, ecc...
Simpatico, ma forse è stato uno spreco dedicare interamente uno dei 4 tasti principali (B su Xbox One e Quadrato su PS4) ad abilità non sempre utili... 
Magari l'attivazione delle Specialità poteva essere relegata alla pressione di due tasti simultaneamente.

Parlando di bilanciamento, al giorno d'oggi molto importante per strizzare l'occhio ai grandi circuiti competitivi, non ci possiamo proprio lamentare. 
Bilanciare perfettamente il roster di un picchiaduro è molto difficile se non impossibile... 
ma NetherRealm Studios sta facendo un ottimo lavoro, fornendo un supporto costante con patch a cadenza mensile che mirano a correggere piccoli errori e limare gli squilibri di forza tra i vari personaggi. 
A tal proposito vi segnalo che, in caso partecipiate a partite classificate di Injustice 2, tutte le abilità aggiuntive e i bonus legati all'equipaggiamento verranno disattivati (come prevede il regolamento dei tornei competitivi).
In pratica l'equipaggiamento, nelle modalità competitive, diventa solo un fattore estetico, altrimenti sarebbe davvero impossibile bilanciare decentemente il roster.


Nonostante qualche incertezza, Injustice 2 ci propone un gameplay di prim'ordine, accessibile per i casual player e, allo stesso tempo, molto impegnativo per chi ha la dedizione e il tempo di approfondirlo.

Comparto tecnico.


Non sarà Michelle Pfeiffer, ma il volto di Catwoman è impeccabile!
L'occhio vuole la sua parte, lo sanno tutti... e non sempre i giochi d'ultima generazione offrono una qualità grafica veramente all'avanguardia, tale da far percepire un reale progresso tecnico.

Da questo punto di vista, Injustice 2 eccelle con quello che è, al momento, il miglior comparto grafico mai visto in un picchiaduro.
Il motore grafico è spremuto al massimo, dando vita a modelli 3D veramente realistici, ottimamente scolpiti ed illuminati, con espressioni facciali di qualità cinematografica; nettamente superiori rispetto a quelli visti nei picchiaduro concorrenti, compreso MKX, insomma, sfociamo quasi nell'iperrealismo.
Se Injustice: Gods Among Us era graficamente ben fatto ma con qualche scivolone soprattutto se parliamo di modellazione femminile, ora potete dimenticare sia la vecchia Wonder Woman mascolina che la Catwoman bruttina del precedente capitolo: le rinnovate donne di Injustice 2 vi faranno innamorare, nessuna esclusa (forse Cheetah, ma per ben altri motivi).
Tra qualche anno tali prodezze tecniche potrebbero già sembrare datate ma, attualmente, è il meglio che si può trovare in un picchiaduro poligonale.
L'unica pecca? A mio modo di vedere alcuni personaggi sono ancora "troppo piccoli" se paragonati a quelli presenti in altri picchiaduro. 
Scelta sicuramente legata al gameplay ma avrei preferito una visuale più ravvicinata in modo da poter godere al massimo degli elaboratissimi modelli 3D dei protagonisti.
La bella pazzoide Harley Quinn, fidanzata "tiramolla" del Joker... Siamo invidiosi!
Sul fronte animazioni siamo su ottimi livelli: le movenze risultano fluide in tutte le occasioni, anche nei personaggi rimasti quasi invariati rispetto all'ultima apparizione e lo stesso vale per la fisica degli impatti. 

Il comparto audio fa registrare notevoli miglioramenti, soprattutto riguardanti l'impatto dei colpi, ora più netti e rumorosi (nel capitolo precedente sembravano dei "buffetti") mentre, le musiche, si riconfermano d'atmosfera ed epiche, adatte ad una produzione supereroistica che punta alla seriosità, ricordando, in parte, quelle dei Batman diretti da Tim Burton
E aggiungiamoci doverosamente un elogio al doppiaggio italiano, con recitazioni molto convincenti e la presenza dell'insostituibile Marco Balzarotti nei panni del pipistrello.

Commento finale.


Rispettando alla lettera la tradizione della ex Midway, Injustice 2 si conferma un picchiaduro eccellente.
Ricco di contenuti e di modalità accattivanti, Injustice 2 è in grado di dare grandi soddisfazioni all'utenza single player e, allo stesso tempo, ci presenta il miglior comparto online mai visto in un titolo sviluppato dai ragazzi di Ed Boon.
Tecnicamente ineccepibile poteva risultare più "fresco" se gli sviluppatori avessero deciso di modificare in toto i personaggi già apparsi nel primo capitolo e, magari, rivoluzionare anche un po' il combat system...
Injustice 2 è un titolo consigliatissimo ai fan dell'universo DC e anche ai fan della saga di Mortal Kombat (che si sentiranno un po' a casa).
Lo consiglierei pure a chi non ama i supereroi perchè, grazie a questo titolo, potrebbe seriamente cambiare idea...

+ Qualità grafica e tecnica di altissimo livello.
+ Numerosi personaggi nuovi realizzati in modo superbo.
+ Tanta carne al fuoco per gli amanti del single player.
+ Il miglior comparto online mai visto in un titolo targato NetherRealm.

- Buona l'idea degli equipaggiamenti, ma è da affinare.
- Poche innovazioni nel gameplay di chi era già presente nel primo capitolo.
- Qualche perplessità sul tasto Specialità.

Valutazione complessiva: 88

Grafica: 96
Sonoro: 88
Giocabilità: 88
Design: 93
Innovazione: 70

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    AUTORE:

    Rapper Nero

    Redattore, moderatore forum.

    Classe 1986, ha iniziato ad amare i picchiaduro grazie ai cabinati di Street Fighter 2 e Mortal Kombat
    Oltre a pubblicare articoli su Mortal Kombat Addicted (dal 2013), gestisce il suo blog personale, Disciplina Urbana, e scrive recensioni per il sito Fighting Side
    Fieramente contrario all'approccio agonistico ai videogiochi e alle competizioni torneistiche, è un sostenitore del single player e dell'importanza di un universo narrativo solido nei picchiaduro… 
    Il suo nickname, Rapper Nero, deriva da un nome provvisorio dato ad un personaggio di sua invenzione.
    Nessun riferimento alla cultura Hip Hop, tiene a precisare, soprattutto considerando la piega “gangsta-capitalistica” presa dal genere...