venerdì 10 febbraio 2012

Playing to Win - Parte 9.

NB: quest'opera non è scritta di mio pugno, ma si tratta di una creazione di David Sirlin, scrittore, designer, laureato in matematica e business administrator e pro di alto livello in moltissimi picchiaduro e molti altri tipi di giochi.


Vincere nei videogiochi competitivi richiede un tipo di  mentalità focalizzata sui risultati che molti giocatori, semplicemente, non sono in grado di adottare. 
Quest'opera accompagna i giocatori attraverso l'intero processo che li porterà ad essere dei campioni: come scegliere un gioco e imparare competenze di base, come superare le barriere mentali che non permettono a certi giocatori di progredire, e come gestire i problemi che vengono alla luce affrontando i giocatori più forti. Quest'opera include anche un'analisi completa del libro di Sun Tzu "L'arte della guerra" e della sua applicazione nei giochi di oggi.
Si tratta di concetti fondamentali si applicano a praticamente tutti i giochi competitivi, e hanno molte applicazioni anche nella "vita reale". 


Guida - Livello Intermedio #6.
Sportività.
Qualcuno potrebbe dire che, seguendo la mia filosofia di "vincere con ogni mezzo", si disprezzi il valore della sportività.
Non è vero: ho notato che i migliori giocatori nei loro rispettivi campi (videogiochi, giochi da tavolo, ecc...) sono persone molto sportive.
Parte della "sportività" è la capacità di mantenere la calma dopo una sconfitta. L'atteggiamento di "Giocare per Vincere" trasforma ogni sconfitta in una opportunità di imparare e migliorare.
Chi si scalda e urla contro i suoi avversari oppure chi mormora a bassa voce: "ho perso contro uno SCRUB incapace", non sarà mai un bravo giocatore.



Essere "sportivo" comprende anche la capacità di vincere educatamente, osservando i costumi del galateo prima e dopo ogni partita (come, per esempio, stringere la mano o mandare un messaggio con scritto "bella partita" o "good game" o "gg").
Dopo una vittoria c'è sempre la tendenza a gongolare, ma saper essere gentile e riservato è il miglior modo per influenzare positivamente le altre persone.
Anche gli organizzatori dei tornei sono delle persone e, quando sono chiamati a decidere su questioni importanti, cercano spesso ogni cavillo da usare contro chi si è macchiato di un atteggiamento anti-sportivo.
Anche gli altri giocatori, che potrebbero darvi buoni consigli o diventare vostri compagni d'allenamento o membri di un futuro team, saranno molto più aperti nei confronti di un giocatore sportivo rispetto ad un pazzo furioso urlatore o un idiota che si crede forte e sminuisce i suoi avversari.

Molti mi chiedono per quale motivo non dovrebbero gridare termini offensivi o razzisti o bestemmiare oppure sputare sulle scarpe dell'avversario o battersi il petto o, comunque, cercare di intimidire il nemico in tutti i modi possibili... Dopo tutto, dicono, il loro scopo è VINCERE con qualsiasi mezzo LEGALE, punto.
Beh, tanto per cominciare, alcune di queste attività non sono LEGALI in un TORNEO.
In secondo luogo, sarete bollati come anti-sportivi, con tutte le conseguenze descritte sopra.
In terzo luogo, non sono molto convinto che atteggiamenti come questi diano un reale vantaggio strategico.
Credo che abbiano solo l'effetto di farvi sembrare stupidi e creare un clima di negatività che vi seguirà ovunque.

Detto questo, io non conosco giocatori esperti e abili che usano queste tattiche sporche.
Per carità, durante un torneo c'è la possibilità di cercare l'intimidazione fisica o di dire cose cattivissime o minacciare, ma questo viola praticamente tutte le regole dei tornei.
Minacciare ed offendere tramite internet, prima dell'evento, è sempre possibile, ma si tratta di un atteggiamento da bullo che ha effetto su pochissime persone.
A mio modo di vedere il prezzo da pagare è troppo alto, per questo mi sento di affermare che l'atteggiamento intimidatorio non è affatto una strategia vincente.

Se proprio volete irritare il vostro avversario, nella stragrande maggioranza dei giochi, ci sono molti modi.
Ci sono modi di giocare che sono fastidiosi e provocatori.
Per esempio, quando un avversario gioca sempre sulla difensiva, in attesa di un varco per attaccare, potete imitarlo e giocare in modo iper-conservativo.
Questo potrebbe infastidirlo e portarlo a fare errori.
In alternativa è possibile utilizzare mosse che ovviamente non hanno scopo, usandole come "insulti" verso un avversario su cui abbiamo un grande vantaggio.
E' un atteggiamenti "legale" perchè tutto ciò che si fa all'interno del gioco è buono e giusto, ma di certo vi farà apparire un pò anti-sportivi. Tutto è lecito in guerra.

Ma, se volete davvero intimidire l'avversario, c'è un modo educato e sportivo per farlo: VINCERE I TORNEI! Allora riuscirete a leggere negli occhi dei vostri avversari quello che pensano di voi.
Allora vi basterà un tiepido sguardo o augurare un "buona fortuna" prima di un match per condizionare il nemico.
Quando un giocatore emana una sorta si sensazione di dominio in un determinato gioco, allora abbiamo quella che io chiamo "Aura di paura". Il nerd più pallido e flaccido può riempire di terrore il cuore degli altri giocatori quando scoprono che lui è "PhatDan09" o qualsiasi altro nome noto per aver vinto diversi tornei.
Grazie all'"Aura di Paura" si riesce spesso a farla franca con manovre che nessun giocatore normale si azzarderebbe a fare, solo perchè l'avversario è in soggezione.
Una volta sviluppata la vostra personale "Aura di Paura" attraverso le vittorie e l'eccellente abilità di gioco, noterete che è un'arma molto più efficace di qualunque commento offensivo e di ogni tattica sporca.

David Sirlin


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