sabato 7 gennaio 2012

Playing to Win - Parte 5.

NB: quest'opera non è scritta di mio pugno, ma si tratta di una creazione di David Sirlin, scrittore, designer, laureato in matematica e business administrator e pro di alto livello in moltissimi picchiaduro e molti altri tipi di giochi.


Vincere nei videogiochi competitivi richiede un tipo di  mentalità focalizzata sui risultati che molti giocatori, semplicemente, non sono in grado di adottare. 
Quest'opera accompagna i giocatori attraverso l'intero processo che li porterà ad essere dei campioni: come scegliere un gioco e imparare competenze di base, come superare le barriere mentali che non permettono a certi giocatori di progredire, e come gestire i problemi che vengono alla luce affrontando i giocatori più forti. Quest'opera include anche un'analisi completa del libro di Sun Tzu "L'arte della guerra" e della sua applicazione nei giochi di oggi.
Si tratta di concetti fondamentali si applicano a praticamente tutti i giochi competitivi, e hanno molte applicazioni anche nella "vita reale". 


Guida - Livello Intermedio #2.
Saper perdere.
Perdere fa parte del gioco. Se non perdete mai, significa che non vi siete mai messi alla prova e non migliorerete mai. Una sconfitta è un'occasione per imparare.
Ma una sconfitta può sconvolgervi, e può suscitare emozioni in grado di impedirvi di giocare in modo logico.
Di seguito sono riportati alcuni comuni "atteggiamenti" tipici di chi viene sconfitto.
Se vi ritrovate a dire (o ad aver detto o pensato) una di queste cose, consideratelo come un cartellino giallo:
siete sulla cattiva strada, siete degli aspiranti-SCRUB, dei perdenti.
Se non cambiate atteggiamento in fretta, non uscirete più dalla triste fossa che vi state scavando da soli.



"Almeno io ho il mio codice d'onore", ovvero "ho perso perchè imbrogli!".

Questa è di gran lunga la frase più comune degli SCRUB, di cui ho già parlato.
Il perdente, di solito, si vanta della sua presunta superiorità morale, attaccato al suo "codice d'onore", un complesso insieme di regole personali che gli dice cosa può e cosa non può fare.
Naturalmente, il gioco stesso ha già le sue regole e il superfluo codice d'onore dello SCRUB non fa altro che limitare le sue possibilità di vittoria.
Il perdente si lamenta di voi, colpevoli di aver infranto il suo stupido codice d'onore.
E' convinto che tutto il mondo sia d'accordo con il suo codice e che solo gli emarginati sociali più vili combattano senza rispettare le sue regole.
Può essere molto difficile a ragionare con questi SCRUB perchè difendono, con fervore quasi religioso, il loro insulso codice d'onore.
In realtà questo triste tipo di player cerca in tutti i modi di sentirsi un vincitore.
Se accumula un mare di sconfitte, userà a suo piacimento questo folle discorso del codice in modo da poter ancora definire se stesso, in qualche modo, un "vincitore".

"Ho perso contro uno SCRUB!".

Questo è l'atteggiamento più divertente. Quando questo tipo di giocatore perde contro qualcuno che considera un giocatore più debole, allora pensa (e spesso dice): "ho perso con uno SCRUB!".
È solo una scusa. Questo giocatore vuole farci capire che è molto bravo in questo gioco, e che la sconfitta che ha appena subito non prova nulla. Egli spesso enumera tutte le debolezze di questo "povero avversario", tra cui perle di saggezza come "si affida a un solo tattica" e "fa sempre la stesse mosse". Non si rende conto che, continuando a denigrare l'avversario che l'ha appena sconfitto, non fa che infangare se stesso. Se chi ti ha sconfitto si basa su una sola tattica, e non sa giocare, tu cosa sei?
Te lo dico io: il peggiore degli SCRUB!

Questa necessità di non sentirsi in colpa è probabilmente motivata dalla superbia, ma priva questo tipo di giocatore della fondamentale capacità di imparare dai propri errori.
E' necessario avere un certo rispetto per tutti i giocatori che hanno la capacità di vincere, non importa quali e quante "colpe" possiate vedere nei loro stili di gioco. A volte, questi "giocatori più deboli" in realtà sono migliori di voi, e voi proprio non riuscite ad ammetterlo.
E se non sono migliori di voi, allora non dovrebbero battervi. Si dovrebbero riconoscere i propri errori ed imparare da loro.
Il cuore del problema risiede in voi, non nell'avversario che vi ha appena battuto.

"Faccio schifo, perchè sono così scarso?".

Questo è l'opposto dell'atteggiamento precedentemente descritto: se prima parlavamo di superbia ora si tratta di un problema di scarsa autostima . A volte questa reazione, dopo una sconfitta, è in qualche modo comprensibile. In questo caso, siete assolti: basta continuare a provare.
Il vero crimine, però, è quando lo si dice prima o anche durante la battaglia.
Una bassa autostima può essere debilitante. Alla lunga assumerete un atteggiamento perdente nel gioco, anche nei casi in cui oggettivamente siete in vantaggio durante il match (per esempio se avete un mazzo migliore in Magic: The Gathering o un matchup favorevole in un gioco di combattimento).
Questo tipo di giocatore ha bisogno concentrarsi su una partita alla volta.
Se dispone di un vantaggio, allora è su questo che dovrebbe concentrarsi.
E, se non avete nulla di tutto ciò, questa è una ragione per lavorare di più, giocare in modo più intelligente, trionfare contro ogni aspettativa, e mostrare agli scettici quanto si siano sbagliati su di voi.
I dubbi non fanno vincere le partite; essere positivi invece si!

"Questo gioco è brutto / troppo casuale / troppo noioso".

In tutta onestà, a volte è vero che il gioco è stupido o troppo casuale o troppo noioso.
In questo caso, si dovrebbe smettere di giocare del tutto e trovare un modo migliore di impiegare il vostro tempo. Ma queste affermazioni sono spesso sbagliate perchè si riferiscono a giochi realizzati in modo perfetto. Attenti a definire un gioco "stupido", ci potrebbe essere un altro livello di comprensione al di sopra del vostro, giocato a quel livello il gioco potrebbe rivelarsi ben più che brillante.

Il discorso relativo alla "troppa casualità"  di un gioco è un po' più complicato.
Da un lato, più casuale è un gioco, peggiore sarà il suo gampeplay a livello competitivo.
Ma la casualità può aggiungere "divertimento" a un gioco.
Di solito, però, l'unico modo significativo per verificare se un gioco è troppo casuale, è controllare se sono sempre gli stessi giocatori a vincere costantemente nei tornei.
Per esempio, non potete pensare che il gioco di carte di Magic: The Gathering sia "troppo casuale", perchè sono sempre gli stessi giocatori a vincere i tornei nazionali ed internazionali, più e più volte.
Kai Budde, il miglior giocatore del mondo di Magic, affronta le competizioni con lo stesso identico mazzo dei suoi compagni di squadra. Ma Kai vince e loro no!
Quindi questo gioco non è "troppo casuale."

Lo stesso discorso vale per il poker. Anche se la casualità gioca un ruolo importante in una singola mano, alla fine sono sempre gli stessi giocatori ad arrivare alle fasi conclusive dei diversi tornei.

Dire che un gioco è "troppo noioso", è sempre la via di fuga più facile.
In sostanza, state cercando di dire che non è colpa vostra se avete perso, ma è colpa delle carenze del gioco stesso. Anche in questo caso, a volte il gioco merita di essere criticato, ma dovete essere consapevoli che questi atteggiamenti sono spesso solo delle scappatoie con cui cercate di scrollarvi di dosso il peso di una sconfitta, piuttosto che imparare da essa.

Correte ai ripari se vi rendete conto che iniziate ad adottare uno di questi atteggiamenti e assumetevi la responsabilità delle vostre sconfitte.
Solo i perdenti, gli SCRUB, fanno la parte della vittima.
I vincitori migliorano e si prendono attivamente la vittoria!

David Sirlin


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