venerdì 20 giugno 2014

Ci risiamo: la cattiva informazione su MK non subisce mai una fatality.

Non so quanti di voi hanno letto le molte anteprime di Mortal Kombat X sui vari siti, ma io l'ho fatto e, fra tutte quelle che ho letto, spicca per inesattezze e velato affossamento della serie  l'anteprima di IGN Italia, fatta (ancora?!?) da quel Fabio B. che 3 anni fa scrisse la peggior "recensione" (fra virgolette, ovvio) di Mortal Kombat 9, quella di GamesVillage, che io mi apprestai un po' in ritardo a smontare in questo articolo, quasi per dovere civico.

Ma che ha combinato adesso quel birichino di Fabio B.?
Come al solito, il nostro amico mantiene toni pacati, ma da quello che scrive, si può notare che tutto l'articolo è un velatissimo sfottò alla serie, in quanto sottolinea ANCORA, come se fosse l'unico punto degno per cui sprecare righe, la cosiddetta "violenza esaggggerata" tanto famosa fra i più disinformati.

Ma vediamo nel dettaglio i pezzi che più fanno capire il nascosto (ma neanche tanto) "haterismo" dell'articolista (le parti dell'anteprima sono colorate in giallo) :
"Con Mortal Kombat, invece, c'è Ed Boon, creatore della serie nonché voce di Scorpion, che mostra il suo gioco al pubblico come se fosse un disco degli Slayer. Vederlo all'opera, sinceramente, è quasi più interessante del gioco stesso. Brandisce il microfono come un frontman consumato, incitando i presenti e sottolineando ogni singolo momento in cui Mortal Kombat dà spettacolo con il suo inconfondibile mix di gore e ultraviolenza. "Qualcuno vuole vedere qualche fatality? Ho detto qualcuno vuole vedere delle fatality?" E la stanza esplode in un boato, mentre Scorpion apre un buco nel torace di Sub Zero, per poi strizzargli il cuore, arpionarlo negli occhi e tagliargli letteralmente la faccia, recidendo un pezzo di lingua e lasciando un appetitoso carpaccio di cervella sul pavimento. "Scorpion wins. FATALITY". And the crowd goes wild. "
Già dalle prime righe, si intuisce che il suo intento è quello di dipingere il gioco come una "mezza trashata", poco interessante se non per i soliti squartamenti, dei quali fa pure un'accurata (e un po' inventata) descrizione...
Se è vero che nel video Scorpion buca il torace del nemico con una palla di fuoco, non so dove sia andato a pescare che gli strizza anche il cuore... mah.
Ovviamente non perde occasione di etichettare il co-creatore (non creatore, attenzione) Boon come un pagliaccio 50enne che imbastisce uno pseudo show da "rockstar dilettante", più interessante del gioco stesso...
In due parole ha sfottuto sia Boon che MK.

Certo, è vero che Ed Boon sul gore ci marcia alla grande per attirare grandi folle con qualcosa di facile e divertente, proprio come la Tecmo (in barba ai luoghi comuni) non limita minimamente l'inserimento di starlette provocanti e bikini pelosi nei suoi Dead or Alive.
Ma un buon articolista non dovrebbe essere più informato quando si appresta a fare un'anteprima?
Uno che conosce almeno discretamente MK, dovrebbe sapere che, oltre al fattore splatter, la saga detiene uno dei migliori universi narrativi videoludici (potete farvi un'idea nei nostri speciali Reami e Locazioni o Razze e Fazioni)...
Ne da la prova pure l'ultimo uscito in casa NetherRealm Studios (MK9), che sfoggia tranquillamente il più completo story mode della generazione (insieme a quello di Injustice); stesso discorso vale per i personaggi classici, delle vere e proprie icone attive da oltre 20 anni, caratterizzate a 360 gradi, che meritavano almeno un elogio distante dalla solita solfa della violenza .
Ma andiamo avanti...
"Questo gusto per gli eccessi, che spesso sfocia apertamente nell'autoironia, è il marchio di fabbrica della serie, nonché il motivo per cui il pubblico dell'E3 risponde così bene allo show di Ed Boon. Io, personalmente, mi sono stufato di strappare spine dorsali ai tempi di Mortal Kombat 3. Non sono un fan delle tinte fosche con cui vengono dipinti i personaggi e i livelli, né dello stile del character design. Le fatality mi divertono, ma una volta che le ho viste tutte non smanio dalla voglia di rivederle all'infinito. Quello che mi piace, invece, sono i picchiaduro, e ultimamente Mortal Kombat è tornato a dire la sua, in tema. L'ultima era è segnata dai NetherRealm Studios, fondati proprio da Ed Boon, che con il Mortal Kombat del 2011 (il nono episodio, rilanciato come reboot semplicemente come "Mortal Kombat") hanno dimostrato che sangue e budella possono sposarsi alla grande con il gameplay competitivo dei picchiaduro a incontri."
Qui diventa quasi sgradevole,  oltre a far intendere che il pubblico dell'E3 2014 ha apprezzato il video solo per le scene sopra le righe, fa intendere che oltre alle "spine dorsali da strappare" MK ha sempre offerto poco; cosa non vera, e chi conosce un po' meglio la serie lo sa!
Ma a Fabio B.,  MK non piace e lo dice, quindi è plausibile che lo conosca effettivamente poco.
Infatti il problema non è solo "il recensore", ma il perchè dare a costui un'anteprima (o peggio una recensione, come 3 anni fa) su un qualcosa che non gli piace e che manco conosce a dovere.

Io per primo lo ammetto, se mi dessero da recensire o fare un'anteprima su Persona 4 Arena, non piacendomi il suo "japponesismo sfrenato", realizzerei un articolo molto negativo (e potrei anche esagerare); ma non sarebbe giusto, infatti non mi danno da recensire e non recensisco (tranne che dopo un'attenta documentazione) videogiochi che, oltre a conoscere poco, mi fanno pure schifo.

Fortunatamente però, critica positivamente il gameplay del re-telling (non reboot, come erroneamente dicono in tanti) chiamato MK9, a ragione, visto che il suddetto gameplay è oggettivamente ottimo.
Ma procediamo verso il gran finale...

"Per il momento NetherRealm ha mostrato sei personaggi, quattro dei quali sono stati al centro della demo a cui ho assistito. A parte gli scontati Scorpion e Sub Zero, troviamo Cassie Cage, figlia di Sonya Blade e Johnny Cage (pensate che infanzia difficile), Kotal Kahn, un dio della guerra azteco, D'Vorah, una donna insetto che combatte a suon di pungiglioni, e Ferra/Torr, il dinamico duo di cui sopra. Alcuni fan si sono lamentati per i nuovi design, un po' distanti dai canoni della serie, ma la mia prima impressione è positiva. Le new entry sono sì diverse dal solito, ma sono anche molto adatte allo stile di Mortal Kombat: sono inquietanti, violenti, e soprattutto danno modo alle menti malate dei designer di inventarsi mosse da fare accapponare la pelle. Mortal Kombat X promette di essere un buon picchiaduro, anche perché fornisce un'alternativa allo stile di Capcom. La domanda è se Ed Boon e soci riusciranno a creare un gioco abbastanza equilibrato da reggere bene anche nella scena competitiva. Toastie!
Fabio B. preferisce John Cage a Johnny Cage. Parlate con lui di musica intellettualoide e di babality su Facebook e Twitter. "

Ovviamente, fra una descrizione e l'altra, deve fare l'ennesimo riferimento un po' azzardato al gore, dicendo pure che gli piacciono le new entries, ma non per un motivo valido legato alla loro idea, ma perchè sicuramente avranno fatality "da far accaponare la pelle".
Dopo di che finisce con la classica (velata) leccata di fondoschiena allo stile Capcom, che è meglio "perchè sì", mettendo l'incognita sul se MK 10 sarà almeno competitivo, visto che secondo il suo sbagliato punto di vista, può offrire solo frattaglie.
Non commento l'autocelebrativa frasetta finale, dove "si fa bello".

Queste, a mio avviso, sono le tipiche anteprime da non fare, perchè oltre a nascondere male un certo "hating" di fondo per la serie in questione, sono pure incomplete e tendono a svilire Mortal Kombat coi soliti luoghi comuni, invece di descrivere tutte le qualità migliori.

Facciamo un esempio: poteva essere menzionato il fatto che la storia del gioco si svolgerà nell'arco di 25 anni, si poteva parlare delle curate ambientazioni tipo l'Outworld Marketplace o il Molo, ma sono cose che alzano troppo il livello di un gioco da abbassare per principio...
Meglio quindi imbrattare la pagina citando lingue tagliate e carpacci di cervella.
Continuiamo così, continuiamo a fare anteprime (e peggio, recensioni) conoscendo il materiale sotto esame solo per sentito dire.

Vista così, non vorrei che la sigla IGN siano le iniziali di quell'appellativo che noi italiani diamo a chi manca di cultura.