venerdì 27 giugno 2014

Quella volta in cui vidi Ermac in MKII.

I segreti in Mortal Kombat sono sempre stati una di quelle cose che hanno dato fascino alla saga iniziata da Boon e Tobias.
Tantissimi sono gli easter-egg o i codici da inserire o le azioni da compiere per sbloccare determinati personaggi o mini-giochi.
Sono passati ormai circa vent'anni dalla pubblicazione del primo capitolo di questo rinomato franchise eppure, sebbene tutti siano convinti di aver svelato qualsiasi arcano mistero nei primi capitoli bidimensionali, ce ne sono alcuni che ancora sono tenuti celati dai bit dei coin-op ormai dismessi o dalle nostre amate cartucce, riposte in soffitte e scantinati.

E proprio di coin-op vorrei parlarvi o, meglio, dell'esperienza che ho avuto con uno di essi.
Correva l'anno 1997 (o '98, non ricordo di preciso, l'età comincia a fare brutti scherzi...) ed io, nel pieno della mia adolescenza, mi trovavo proprio di fronte al cabinato di Mortal Kombat 2.
Là, nella sala giochi prediletta da noi (una volta) teen-ager.
Noi, che alle scuole superiori prima di prender l'autobus che ci avrebbe riportato a casa non disdegnavamo di spendere quelle poche lire della mancetta nei cabinati preferiti. Gli ultimi cabinati...
Prima che venissero rimpiazzati da quelle dannate macchinette mangiasoldi che stanno impoverendo la gente. Ma questa è un'altra storia. Tornando al nostro discorso, non ho la benchè minima idea di che revisione fosse installata sulla scheda madre, ma quello che successe ebbe dell'incredibile e ancora oggi, a distanza di circa 17 anni, mi fa palpitare il cuore.

Inserito il gettone, iniziai a giocare come mio solito la scalata nell'attesa che qualche povero disgraziato si inserisse nella partita, pronto ad essere massacrato. Alla schermata di selezione del personaggio scelsi Shang Tsung, giusto per le proprietà di metamorfosi che lo rendevano malleabile contro chiunque. Premetti il tasto di scelta.
Primo round: mi pare fosse contro mister Cage. Lo uccisi senza problemi.
Secondo round da disputarsi contro Jax, nello stage Kombat Tomb.
Nemmeno il tempo che l'annunciatore potesse dire il fatidico "FIGHT!!" e... STOP

La schermata iniziò a tremare e dopo un paio di flash bianchi (simili a quando, nel finale, esplode Shao Kahn dopo essere stato battuto) comparve fra i due lottatori una nuvola di fumo, proprio come quella che emette Reptile diventando invisibile e, al centro della nuvola, dopo essersi diradata, chi comparve? ERMAC!
Già, il mitico ninja rosso, frutto di un errore del codice di gioco del primo Mortal Kombat.
Sotto di lui capeggiava la scritta "WHO IS ERMAC?".
Solo il tempo di leggerla, e in un attimo un'altra nube si portò via per sempre il ninja diabolico.
Da allora non lo rividi mai più.
Dio solo sa quante partite feci ancora e quante ne fece e ne sta facendo tutt'ora altra gente in tutto il mondo. Ermac non si fece mai più vedere, portando con sè un velo di tristezza, ma al contempo un messaggio: sono probabilmente stato una delle uniche persone al mondo ad averlo visto.
Spedii nel corso degli anni diverse mail agli sviluppatori interrogandoli sull'accaduto, ma mai ebbi risposta.

I dubbi che mi hanno assillato in tutti questi anni sono tanti:
  • Quale coincidenza avrà mai scatenato quell'evento? 
  • Si trattava forse di una Hack-rom (le rom contenenti il codice sorgente del gioco ma in forma modificata frutto di qualche appassionato di programmazione)? 
  • Avrò sognato?
Le risposte non tardarono a venirmi a mente...
Il fatto di non aver mai ricevuto una smentita dagli sviluppatori a riguardo, e le allusioni, più o meno velate di Boon, relative al fatto che non tutti i segreti dei vecchi capitoli fossero stati svelati, mi fa pensare di essere uno dei pochi eletti ad aver avuto l'onore, in 20 anni, di vedere il più particolare dei segreti.
Dal canto mio, dubito si trattasse di una Hack-rom.
Non credo che qualcuno abbia installato una rom in un cabinato che poi sia stato esportato in Italia.
Al tempo era assai difficile processare le rom, ed era altrettanto difficile che qualcuno si prendesse la briga di creare un easter-egg così ben fatto.
E... No, non stavo sognando e non è una storia inventata.
Quanto ho scritto è la mia esperienza personale, quanto è successo in un giorno di normale vita videoludica, forse il giorno più particolare che abbia mai vissuto.
Grazie Mortal Kombat, ma soprattutto, grazie Mortal Kombat II, il miglior esponente della saga.